C’é lo humor. C’è il noir. Perché “gli irlandesi ne hanno passate di ogni e quando succede così devi imparare a ridere”. Lisa Mc Inerney, da Cork, è un po’erede di Brendan Behan, che da noi in Italia non ha avuto una grande fortuna forse perché è stato un grande dissacratore. C’é infatti una letteratura irlandese, molto fuori dai cliché. In “Peccati Gloriosi,” che poi sarebbero “Eresie gloriose” letteralmente, si narra un assassinio. E molto molto di più. C’é la natura umana profonda come risposta alle ipocrisie.
Al Salone del libro di Torino Lisa è presente come finalista allo Strega Europeo. Spiega come oggi, rispetto agli anni di crisi della Post Tigre celtica, gli irlandesi si sentano profondamente europei. E racconta anche il rapporto di odio e amore con Londra “un posto in cui importiamo i nostri problemi”. Naturalmente non può mancare un passaggio proprio a questo proposito sull’aborto, in Irlanda vietato dalla Costituzione, e che con il Referendum del prossimo 25 maggio potrebbe essere legalizzato. Le 3600 donne irlandesi che ogni anno abortiscono vanno appunto a Londra a farlo. Lisa afferma di tenere molto a questa consultazione e di essere per la legalizzazione, il Repeal.
Durante l’intervista che mi ha concesso ha confessato di leggere lo scrittore italiano Leonardo Sciascia e di aver compreso la Sicilia grazie a lui. “Sto iniziando a leggere autori di altri Paesi in traduzione. Sciascia – ammette – va letto”.

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L’hanno definita una autrice della workin’class, con una penna profondamente maschile. McInerney ha affinato il suo amore per la scrittura con un fortunato blog in Irlanda prima di scrivere romanzi. Mentre da noi esce Peccati Gloriosi, che è del 2010, in Irlanda viene pubblicato The Bloody Miracles. Un ideale seguito dell’idea di umanità sviluppata nel primo libro.